domenica 22 giugno 2014

Unità di misura

Oggi ripensavo al fatto che poco più di un anno fa cominciavo la chemio. Che palle, direte,  sempre di cancro e chemio parli!
In effetti è vero, ma è come se avessi scoperto una nuova unità di misura: il cancro coi suoi decimali, che sono gli effetti collaterali della chemio e gli strascichi dell'intervento.
Non ci posso fare niente: è così e credo non cambierà mai più.
Se ho mal di schiena, è sopportabile rapportato a quello del taxotere, se ho la febbre può essere linfangite al braccio e mi viene l'edema, allora, e quindi devo subito correre ai ripari, non esiste che mi venga la febbre come mi veniva prima di scoprire il cancro, no. Deglutisco male ed è colpa della radioterapia, che mi ha "acceso" un linfonodo, ma intanto devo controllare la tiroide, che non si sa mai.
E poi uso il cancro a mo' di clava: mi ricordo l'anno scorso che ad un extracomunitario che insisteva che gli dessi due euro per l'elemosina, perché diceva di esser povero, risposi se voleva fare a cambio con me, che avevo il cancro. Toccò subito e violentemente ferro e mi venne da ridere: ero stata cattiva, ma ero troppo infastidita in un momento difficile,  tra l'altro.
Da minaccia alla mia vita è diventata arma per colpire e scudo per difendermi, non ci posso fare niente.
Un alleato, insomma. Che mi accompagnerà per sempre, ormai.