venerdì 30 maggio 2014

La fede

Da tempo mi capita di non ricordare dove metto le cose, oppure me le perdo, che fa lo stesso.
Nell'ultimo periodo ho perso (perso?) un permesso per circolare in centro: sono arcisicura di averlo usato e poi, lo stesso giorno, ricercandolo, non l'ho più trovato. Ho pensato mi fosse caduto aprendo la portiera dell'auto; ho chiesto, tornando sui luoghi dove ero stata, ma nessuno l'aveva visto. Lo stesso giorno vado a denunciarne lo smarrimento e ne chiedo un duplicato.
E uno.
Ora non trovo più la tessera elettorale: è la seconda volta che ne perdo una, e come l'altra volta ne ho richiesto il duplicato ed ho votato.
E due.
Poi, ieri, mentre mie figlie cercavano il DS che non trovano più (sono figlie mie, del resto), in auto, nel cassettino sottosedile ritrovano il permesso smarrito.
Ho paura a guardare in quel cassetto, ci fosse anche la tessera elettorale.
Solo che in quel cassetto ci avevo guardato!
Vabbè. Probabilmente un giorno la ritroverò.
Un giorno ritroverò anche la fede, che anni fa persi dopo essermela tolta in un moto di stizza.

La ritroverò sicuramente dopo la separazione, per darmi la possibilità di buttarla nel cesso un attimo dopo.

martedì 27 maggio 2014

Il prestito

Ho capito una cosa recentemente: il nostro corpo è in prestito.
Non è nostro, non ne possiamo fare quello che vogliamo, e non sappiamo nemmeno quando lo dovremo restituire.
Ci è dato più o meno integro, funzionante, bello o brutto, con difetti di fabbrica o perfetto, ma quello è e quello ci teniamo.
Poi arriva un momento che s'inceppa, si guasta, si rompe e allora il fabbricante ne riprende un pezzo o tutto, a seconda del danno, e non ce lo ridà più. 
A volte capita che fa in modo di sostituirne i pezzi, ma fuori garanzia.
Quest'idea bislacca (ma mica tanto poi) mi è venuta in mente l'altro giorno, quando ho presentato un libro e l'altra presentatrice si rivolge a me e all'autrice dicendo che avevamo le tette nuove e, d'impeto, ho risposto "no, queste sono le mie, per ora".
Quel "per ora" mi è risuonato più volte in testa ed ho capito che ho ormai fatto mia la consapevolezza che presto o tardi potrò perdere il mio seno, a cui manca un pezzetto, quel pezzo che inceppava tutto il mio corpo e l'avrebbe bloccato per sempre.
Vabbè, per ora ce l'ho e me lo tengo e poi non è nemmeno così malaccio. 
Se mai mi capiterà di smontarlo dal corpo, probabilmente realizzerò un desiderio, ridurmelo.