giovedì 16 aprile 2015

Scusami, mi sono dimenticata.

Scusami, mi sono dimenticata.
Mi capita spesso ormai, e pensare che la memoria era una delle mie doti più spiccate. Sì, mi capita spesso, mi sento come disallineata e devo segnare tutto, appuntamenti, date e impegni. Ecco, proprio ora mi sono ricordata di aver dimenticato che alle 18 avevo un appuntamento, ma oggi non è giornata, non l'avevo segnato in agenda ed è andato. Vabbè, pace, se non mi hanno visto avranno capito che non sarei andata.
Mi capita spesso, come mi capita spesso che quando afferro qualcosa questo qualcosa cade in terra, mani di burro, dicono. Io non lo so, però cade.
E il sonno, se non prendo il mio integratore ecco qua che la notte diventa giorno, ma i pensieri si gonfiano e diventano enormi. Poi dormicchio un po', tra un pensiero e l'altro, e al mattino mi alzo e inizio la giornata, in attesa del sonno serale, sempre che mi ricordi l'integratore o abbia la voglia di prenderlo.
Mi sono dimenticata, ti dicevo, ma oggi mi sono ricordata, è il 16 e ieri era il 15. Solo che ieri ho avuto da fare e mi è sfuggito. Oggi no, non mi è sfuggito, mi sono ricordata mentre la fisioterapista mi massaggiava per farmi sgonfiare il braccio, quel braccio che poi mi è stato fasciato, quel braccio che non ci posso più mettere un bracciale o un anello, che sennò si rigonfia. Sì, in quel momento mi è venuto in mente, ma ormai come faccio, è tardi, un giorno in più.
Mi sono dimenticata perché ieri ho avuto da fare, organizzo la mia vita cercando di dimenticarti e ieri, proprio ieri!, ci sono riuscita, ma ieri non dovevo, ti dovevo ricordare!
Mi ricordo di te quando sono nervosa, e magari sono due giorni prima dell'iniezione mensile e allora mi ricordo che devo farla tra due giorni, e mi ricordo di te quando mi guardo allo specchio, però cerco di dimenticarti e spesso ci riesco.
Ogni tanto mi ricordo e vorrei tanto dimenticarti, specie quando scorro con attenzione quel foglio con quei numeri o quando trattengo il respiro mentre quel macchinario cerca qualcosa che non voglio che trovi, ma che ho imparato ad aspettare, capita a molte, perché a me no, cosa ho di meglio delle altre, io?
Però ieri ti ho dimenticato, anzi non ti ho dimenticato, di te mi ricordo bene, ho dimenticato di noi, del nostro incontro, anzi della nostra prima separazione, perché di separazioni noi ne abbiamo avute due, finora. 
Sono passati due anni da quando ti hanno strappato a me e spero con tutto il cuore che tu sia finito in fiamme, quello ti meriti, visto quello che mi hai combinato e quello che mi stai ancora regalando. 
Due anni.
Ma l'anno prossimo ti ricorderò, eccome se ti ricorderò, ne sono certa.
Con odio infinito, vaffanculo cancro.