giovedì 13 dicembre 2012

Icaro è diventato celebre perché ha provato a volare, non perché è caduto

Stamani ho chiamato una persona, erano mesi che non facevo quella telefonata.
Ho fatto il mio personale in bocca al lupo a chi ha deciso di accettare una scommessa, un rischio e si candida alle primarie per i parlamentari per il Partito Democratico, per il progetto di Prossima Italia.
Sarà probabilmente l'unico outsider della sua zona, ma ha deciso di provarci e comunque andrà non avrà di che rammaricarsi.
Una candidatura meditata da tempo, da anni, da quando lo conosco, fondata sul lavoro per il suo territorio, sull'amore di una terra in cui non è nato, ma in cui vive da tempo e che, ferita, ogni giorno sta cercando di rispiccare il volo.
Una candidatura che è parte integrante di un progetto di rinnovamento, e che tra mille difficoltà è venuta alla luce, non il win for life che ogni giorno assistiamo nelle stanze del potere.
Persone che spuntano come funghi, ansiosi solo d'apparire e di comparire, salvo poi sparire negli angoli bui del dimenticatoio.
Una volta ti ho chiamato Icaro, ma Icaro è nella mitologia perché ha provato a volare, non per altro. Anche se poi è caduto. La cera nelle ali non tiene al sole.
In bocca al lupo, Pà. Non ti ci avvicinare troppo, a quel sole.

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