giovedì 23 settembre 2010

Senza titolo

Lo stato d'animo non è quello giusto, probabilmente dovrei essere più spensierata.
Dovrei avere la mente sgombra dai pensieri.
Oppure è solo forse colpa della famosa sindrome premestruale, che a noi donne fa alterare l'umore (come se gli altri giorni del mese fosse sempre costante, mah).
Ma in verità non è la mente ad essere ingombra, quello lo è sempre.
Pensieri che corrono, si fermano, ripartono, si accavallano ad altri, si depositano sotto alcuni più prepotenti, ma poi risorgono quando meno te l'aspetti.
Quello che è ingombro è l'altro organo che sovrintende alla vita.
Alla vita fisica e, nella sua versione immateriale, a quella dell'anima.
E' talmente ingombro che scoppia.
E' come uno di quegli armadi (i miei, tutti) che traboccano di vestiti, oggetti, borse, cose nascoste e che stanno lì per errore o perchè messe in attesa di venire trasferite nel luogo ad esse deputato. Ma che non vedranno mai, nella loro lunga o breve esistenza.
Cose dimenticate, che solo un paio di volte all'anno ritrovi e sorridi nel rivederle. Magari ti ricordano il momento in cui l'hai messe lì o quando le hai comprate.
Utilissime, non ne potevi fare a meno.
E il cuore è un po' così.
Trabocca.
E per quanto tu cerchi di metterci le sensazioni dentro, le spingi con forza e provi a chiudere l'anta, questa non si chiude ed un pezzetto di quella sensazione spunta fuori e ti ricorda con quel lembo sporgente che è lì. E che se vuoi chiudere bene, dovresti togliere quell'emozione da dentro.
Farla uscire.
Non sono emozioni negative quelle più fastidiose, quelle escono quasi da sole, anzi sei tu che le fai uscire facilmente. E' come una deflagrazione improvvisa. Esplode e si spande. Stop.
Dopo ti senti un po' scarica, però non sei appagata.
Quelle più fastidiose ed ingombranti sono quelle positive, quelle che non puoi far uscire e basta, devi indirizzarle per farti stare bene. Indirizzarle. E verso cosa? verso chi?
Il problema è quello: cosa, chi.
Allora pensi che è meglio tenerle dentro, in fin dei conti perchè sprecarle. Le spari verso qualcuno e magari gli rimbalzano addosso e cadono a terra. Magari pure nel fango o in un pozzanghera. E non le puoi più riprendere.
Quelle emozioni non si possono riprendere, si possono solo scambiare con altre, che però non richiudi nel cuore, come le prime, ti pervadono e ti fanno stare bene, appagata.
E quindi continui a serbarle, le nascondi, le stipi dentro, finchè un pezzetto spunta nel momento meno opportuno e ti ricorda che sono lì dentro.
Ma l'armadio è pieno e non ci stanno più.

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