giovedì 17 maggio 2012

Malattie da social network (4). Il passivismo

Sì, lo so: sono una social addicted.
Lo ammetto e un po' me ne vergogno, ma a mia parziale discolpa dico che, almeno, sono attiva, anche iper, per certi versi.
Non mi nascondo, io.

Quello di cui voglio parlare, ora, invece è la patologia più virulenta, più presente in ogni social, anche in quelli misconosciuti (chi di voi sa cosa sia Diaspora? io sì, ho pure quello, già nella versione beta, non me ne faccio mancare uno): il passivismo da social.

Il socialpassivo è colui (uso il maschile perché in massima parte il passivista è uomo) che non scrive nulla, è parco anche con i "mipiace" su Facebook, sembra non esserci ma c'è.
Da cosa si denota la sua presenza/assenza? Semplice, sa tutto di tutti, probabilmente passa il suo tempo davanti allo schermo con lo sguardo focalizzato sulla Timeline di Twitter oppure sullo stream laterale di Facebook, non guarda altro, la home gli interessa fino ad un certo punto, nota evoluzioni, passaggi, commenti, amicizie e condivisioni.

Poi, al momento opportuno, appare: un guizzo, un mipiace, un commento buttato là per dire "ci sono e vi osservo e vi giudico, siete asociali, vivete fuori da qua invece di trascorrere tutto il vostro tempo sul pc".
Peccato, che alla medesima osservazione dello stream tu ti accorga che la persona in questione, il passivista, clicchi mipiace qua e là (se poi sono foto di donne procaci, allora diventano un coacervo di mipiace di passivisti), e la sua presenza/assenza sia ben rilevabile da questo e da altro.
Il pallino verde della chat, ad esempio. Il passivista è distratto e la distrazione si paga.

La bacheca Facebook del passivista è scarna, vuota, con pochi status, pochi link cui nessuno presta attenzione o con pochissimi (massimo cinque, non di più) commenti, cui il titolare non replica, ovviamente per non dare adito ad illazioni sulla sua presenza sul social.

Probabilmente il passivista è annoiato da se stesso.

Quando il passivista interviene, dando del social addicted al malcapitato commentatore improvvido, costui può replicare con fare sottomesso o rispondendo per le rime, segnalando l'altrui presenza dissimulata, se fruitore attento delle dinamiche dei social, ed allora riceverà la solita risposta, quella valida erga omnes: "Col computer ci lavoro, è sempre online, non sto su Facebook, io." oppure l'altra "ho lo smartphone, mi manda le notifiche e se ho voglia rispondo".

Passivista, queste risposte le do anche io.

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