martedì 6 marzo 2012

Felicità a piccole dosi

Quando sei giovane o quando, pur essendo più avanti con gli anni, il tuo cuore non risponde alla tua età, consideri la felicità quel momento in cui il cuore ti batte in petto così velocemente, e ti sembra che esploda all'improvviso.
La felicità è uno scoppio, istantaneo, momentaneo, temporaneo e poi la serenità: dovrebbe essere così, deve essere così. Pensi.
E per tutta la vita lo cerchi, quello scoppio, solo che a volte non è così percepibile, vorresti fosse visibile, un'esplosione di luce, suoni e colori. Te l'hanno sempre dipinta così, i romanzi, i libri, i film.
Non è sempre così percepibile, non sempre, anzi spesso è proprio silenziosa, la felicità. Ti entra dentro e lo capisci (se sei fortunata) quando sei "strana", oppure, più spesso, dopo. 
Dopo, ma dopo è tardi e allora subentra il rimpianto, se non sei in grado di rimboccarti le maniche e darti da fare per conseguirne una nuova. E quella serenità che ti hanno insegnato venire dopo è in realtà la rassegnazione.
Consumismo della felicità, questo ci hanno insegnato. Tutto ha un prezzo, tutto si esaurisce.
E poi, quando ti guardi allo specchio e vedi le rughe intorno agli occhi (che ti piacciono da matti), pensi che di quella felicità usa&getta non te ne fai di niente, che è altro a cui ambisci.
Preferisci le piccole dosi: tieni ferme le tue certezze, che altro non sono che i prodotti della tua creatività di donna, e con loro assapori i momenti dei sorrisi, delle risate, dei canti in coro in auto quando seguite la canzone che piace a loro e del fare pace quando mettono il broncio.
E il tuo lavoro, le tue piccole soddisfazioni, quel tuo modo di fare di accattivarti le persone con una battuta di spirito, una frase buttata là in maniera cosciente.
Gli amici, quelli che hai sempre avuto, che per anni hai un po' trascurato, ma che sono sempre là (perché tu ci sei sempre per loro) e quelli che negli ultimi anni hanno riempito la rubrica del tuo cellulare e quelli che non ci sono più, ma che conservi nel cuore per sempre perché si sono dimostrati Amici oltre il consueto.
E le passioni, quelle che anni fa mai avresti pensato di coltivare, l'impegno per te, per tue figlie e per gli altri.
Basta poco, anche un pranzo sulle Mura con la tua amica del cuore, rubando il tempo alla quotidianità, respirando aria pulita e chiacchierando di futilità e di senso della vita.
Questa è la mia felicità.
Non servono luci o colori, serve un sorriso.

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