sabato 10 marzo 2012

Pare facile.

Sei a letto, finalmente. Tue figlie, un'ora fa, hanno deciso di farti compagnia e si sono installate nel tuo letto, complice quell'innocua farfallina ignara di essere un pericolo mortale, pericolo che volteggiava intorno alla lampada della loro cameretta.
Sei a letto dunque. Ginevra che ogni tanto ti lancia una mano sulla faccia, mentre dorme, e si spalma addosso a te, che hai trovato una chiavetta usb per collegarti ad internet che pare funzioni.
Sei a letto, era ora. Hai i piedi che fumano, due giorni in cui non ti sei risparmiata. Certo, non è un granchè quello che fai, ma per le tue abitudini è già oltre. Imparerai a superarlo, quell'oltre.

Oggi è andata, ieri notte non eri riuscita a dormire, in ansia probabilmente. Comunque è una sorta di nuovo passaggio, andrà come andrà, il lancio è stato effettuato. Hai sempre quell'ansia, prima. L'ansia tipica di qualcosa che ti avventuri a fare, ma che non conosci ed allora metti in conto tutte le eventualità ed anche il fatto che comunque creerà qualche ripercussione nella tua vita di tutti i giorni.
Il piacere di rivedere una persona a te cara, delle risate su un libro e su certi gadget, poi donne, stanchezza e ora il letto.

Due mesi. Due. 
Un po' più di pressione sull'acceleratore dei tuoi impegni e vai. In ogni caso andrai.

E poi, comunque, il relax di un paio di giorni in Sardegna. Quello è certo.

1 commento:

  1. non resta altro che assaporare queste ore notturne tra il riposo e l'amore materno! Buona notte :)

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